Potenza Hotel - Guida Turistica

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.: DA VEDERE
 All'estremità est del colle su cui sorge il centro antico, dietro il fabbricato dell'Istituto Tecnico Commerciale, al largo Beato Bonaventura si possono vedere i resti del Castello.
 Fu costruito prima dell'anno Mille, probabilmente dai Longobardi, e fu la degna cornice delle varie dominazioni che si succedettero a Potenza. Nel 1626 gli ultimi proprietari, i feudatari Carlo Loffredo e Beatrice Guevara, donarono l'intero edificio, ad eccezione della torre, ai frati Cappuccini di Sant'Antonio la Macchia che lo adibirono a lazzaretto e dedicarono una cappella al culto di San Carlo.
 La nuova struttura assistenziale prese appunto il nome di "San Carlo", forse in onore di San Carlo Borromeo, instancabile servo degli ammalati durante la pestilenza che colpì Milano nel 1576, o di Carlo D'Angiò o del figlio di Beatrice Guevara. I Frati gestirono l'Ospedale fino al 1810, quando un decreto del Re delle Due Sicilie, Gioacchino Murat, li sollevò dall'incarico e trasformò la struttura in ospedale civile e militare. La necessità di adeguare l'edificio alle nuove esigenze ha reso necessari lavori di ampliamento e ristrutturazione interna che ne hanno mutato l'aspetto nel tempo.
 Nel 1935 si decise il trasferimento dell'ospedale in un moderno e funzionale edificio di proprietà della Provincia nel Rione Santa Maria ed il castello, abbandonato, divenne il ricovero per le famiglie di sinistrati e di immigrati che giungevano a Potenza dalle campagne. Alla metà del secolo scorso se ne dispose l'abbattimento. Un intervento della Soprintendenza ai Monumenti ha permesso di salvare la torre cilindrica, forse l'antica "sentinella merlata" di Potenza che dominava la valle del Basento, già in parte demolita e destinata ad essere rasa al suolo come il resto del castello. Essa consta di tre piani fuori terra, più una parte interrata, per un'altezza totale di circa 20 metri. Tutt'intorno un piazzale alberato definisce la zona con caratteristiche di belvedere. Dopo i recenti restauri, resi necessari dagli ingenti danni causati dal sisma del 1980, la torre è stata adibita a galleria d'arte.
 Il centro della città è in Piazza Matteotti, sulla quale si affaccia il Palazzo del Comune, recentemente ristrutturato, attraversata dalla via Pretoria (U' Strusc' in potentino), animata via cittadina del centro che si allarga nella famosa Piazza Mario Pagano, rinominata Piazza Prefettura dai potentini, poichè ospita l'antico palazzo della prefettura, oggi sede degli uffici provinciali. Nella stessa piazza è presente il noto Teatro Stabile costruito nel 1856, e inaugurato nel 1865 a causa di un'interruzione dei lavori dovuta a terremoti sempre presenti nella zona.
Palazzo Marsico
 Alla fine di via Rosica in un piccolo largo si affaccia il Palazzo Marsico. Esso si presenta con un piano seminterrato ed un piano rialzato in conci di pietra con sei paraste in mattoni che lo dividono in cinque comparti, in quello centrale è incluso un portale in pietra chiara con lesene su un alto basamento con arco a tutto sesto di semplice modanatura.....
Teatro Stabile
 Il Teatro Stabile di Potenza è dedicato a Francesco Stabile, musicista potentino, che ha sviluppato la sua arte nel conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Occupa il lato occidentale della centralissima Piazza Mario Pagano ed è stato costruito sullo stile del Teatro San Carlo di Napoli. La costruzione del teatro fu iniziata nel 1856, ma fu interrotta per qualche anno a causa dei frequenti terremoti verificatisi in città in quel periodo.
Edicola di S.Gerardo Edicola di S.Gerardo
  L'Edicola di S.Gerardo, rinominata dai potentini San Gerardo di Marmo è un tempietto che ospita al suo interno la statua di San Gerardo, santo patrono della città. Situato in piazza Matteotti, stando all'epigrafe sulla lastra al lato destro del Santo, il tempietto sarebbe stato ultimato nel 1865, probabilmente dallo scultore potentino Antonio Busciolano (1823 - 1871). L'edicola ripropone la facciata di un edificio a cupola, con pianta semicircolare, chiusa sul retro. Sul basamento formato a gradoni, poggiano cinque colonne con il fusto scanalato, decorato con il capitello a foglie. Le colonne sorreggono degli architravi decorati da angioletti e rose. Il retro è costituito da una parete continua, divisa in tre parti: il settore centrale è costituito da una vetrata poligroma a raggi, sulla quale poggiano due colonne scalanate che inquadrano la statua del santo, lateralmente invece, sono poste due iscrizioni, quella a destra ricorda l'edificazione dell'edicola e la dedica di esso, mentre quella a sinistra ricorda due momenti importanti della città: l'invasione dei briganti nel 1809, e l'insurrezione del 18 Agosto 1860.
Villa Romana
 La Villa Romana di Malvaccaro è situata in una traversa della moderna Via Parigi nel quartiere di Poggio Tre Galli. Qualche anno fà si rinvennero in quella località degli ambienti appartenuti ad una villa d'epoca romana. Le strutture presentano dei mosaici e un'aula absidata attorno alla quale si sviluppano cinque ambienti. I dati acquisiti ci indicano una datazione post-Costantiniana, con arte musiva tendenziale che parte dal III secolo d.C. Della villa si sono trovati i muri perimetrali a Nord-Ovest e a Nord-Est e altre strutture verso Sud.
 Il parco di Montereale, al centro del quale si innalza un monumento ai caduti.
Villa Romana  Il parco del Seminario, ristrutturato nel 2006. La villa del Prefetto, annessa al palazzo della Prefettura.Il parco Baden Powel, sito nei pressi di Viale Firenze, nel quartiere di Don Bosco, dove spesso vengono tenute manifestazioni di tipo musicale.Il parco di Poggio Tre Galli, in costruzione dalla fine del 2005 nella zona che divide le cooperative di via Adriatico destra, da via Adriatico sinistra, un tempo collegate da passarelle ora abbattute per far spazio al parco.
 Parco di Rossellino, alle porte della città, circonda il palazzetto dello sport, il "Palapergola";
 il Lago Pantano, a 3 chilometri dal nucleo urbano verso Sud, è frequentatissima d'estate dagli amanti dello sport e delle passeggiate, sede di numerosi impianti sportivi, piscine, campi volo per ultraleggeri, campetti da calcio etc., ricca di pizzerie, ristoranti, locali giovanili; vi è l'Oasi del WWF, sede di un percorso di Bird Watching e di una clinica di riabilitazione per rapaci.
 Il bosco di Pallareta, alle porte della città. Il bosco di Rifreddo, con alberghi ristoranti, impianti per equitazione, impianti per il tiro al piattello. Stazione turistica montana. La foresta della Sellata a 4 km dalla città, ricca di percorsi natura, stazione sciistica, alberghi, ristoranti, agriturismo.
Lago Pantano Chiesa di Santa Lucia
 Girando a sinistra si arriva a via Portasalza che, dopo un breve tratto, permette di raggiungere a destra il larghetto dove si affaccia la piccola Chiesa di Santa Lucia. Per quanto riguarda la fondazione della chiesa non si hanno notizie delle fonti, si ritiene molto probabilemente che questa chiesa abbia un collegamento diretto con "la chiesa di San Giacomo Apostolo, fuori le mura di Portasalza, senza chierici" che l'arcipresbitero della chiesa di San Michele ebbe dal vescovo di Potenza, Enrico, nel giugno del 1206.
 La chiesa di Santa Lucia ha un prospetto con un portale in pietra calcarea che ha una semplice cornice superiore a sostegno di un elemento modanato che si alza a formare un arco a sesto acuto rialzato. All'interno dell'arco è sistemata una piccola statua di Santa Lucia, opera realizzata dal potentino Michele Busciolano nel 1881.
Chiesa di San Rocco
 Dal quadrivio di Santa Maria si può salire rapidamente per via Discesa San Gerardo che conduce alla fine della via Vescovado, dove inizia via Due Torri. In alternativa si può riprendere il corso Giuseppe Mazzini e, dopo un breve tratto, si imbocca a sinistra la via Caserma Lucania che conduce sino alla Porta San Giovanni da dove, attraverso la via Plebiscito e via Pretoria si può tornare a piazza Matteotti. Infine, sempre dal quadrivio di Santa Maria, si può prendere la via Cavour sulla sinistra percorrendola per intero si raggiunge, trovandola sul lato sinistro della strada, il piccolo giardino della zona posteriore della Chiesa di San Rocco.
Chiesa di San Rocco  La chiesa è oggetto di grande interese popolare perchè il santo che vi è venerato è uno dei più cari alla tradizione religiosa potentina. L'edificio risale alla seconda metà del XIX secolo e fu realizzato in sostituzione di una più antica cappella che sorgeva nella zona stessa.
 La facciata anteriore si presenta con un portale affiancato da due lesene giganti che arrivano sino al cornicione, il quale sostiene un timpano dalla stessa modanatura al centro del quale si apre un oculo, appena sopra il portale è posto un varco luce a semicerchio. I prospetti laterali rivelano la forma semicilindrica dei cappelloni come quello absidale.
 A quest'ultimo è collegato il corpo della sagrestia e casa canonica che, nella zona posteriore e laterale destra, è circondata da un piccolo spazio che la isola dalla corrente del traffico veicolare. L'ingresso è dimensionalmente della stessa profondità dei tre cappelloni che costituiscono l'impianto di tipo centrale della chiesa.
 I tre cappelloni sono uguali tra loro e tutti coperti con calotta semisferica a catino. Si conservano due sculture lignee che rappresentano San Rocco e San Vito certamente della seconda metà dell'800 di discreta fattura. Si potrebbe pensare che la statua di San Rocco potesse appartenere all'antica cappella, ma non risultano al proposito notizie certe.
Cappella della Madonna di Loreto
 E' una piccola chiesa ancora molto frequentata per l'antico culto alla "Madonna di Loreto", che aveva il centro proprio in questa chiesa, punto di passaggio dei contadini che da Potenza, attraverso la Porta San Giovanni, andavano a lavorare le campagne a Nord della città. Si sa che nella prima metà del XVI secolo esisteva già una cappella dell'Annunziata. L'unica data certa è quella del dipinto dellì "l'Annunciazione", del pittore potentino Buonadonna, che lo eseguì nel 1824.
Cappella della Madonna di LoretoChiesa di Santa Maria del Sepolcro
 Le sue origini sembra possano collegarsi alla partecipazione di elementi locali alle Crociate, forse la terza del 1190-1191, alla quale presero parte il Conti di Santasofia signori di Rivisco, contrada periferica di Potenza, i quali ritornati dalla crociata avrebbero fatto costruire la prima chiesa. Un'altra ipotesi collega la fondazione al miracolo di San Gerardo operato alla località Santa Maria.
Chiesa Cattedrale di San Gerardo
 Costruita in uno dei punti più alti della città e anticamente dedicata alla Beata Vergine Assunta la chiesa attuale è in stile neoclassico poichè venne ricostruita alla fine del XVIII secolo, per volere del vescovo Andrea Serrao (1783-1799), su progetto dell'architetto Antonio Magri, o Macri, allievo del Vanvitelli. La facciata presenta lo stemma del vescovo Bonaventura Claverio (1646-1672) inserito al centro del timpano. Un alto basamento sostiene una doppia coppia di lesene in pietra squadrata e lavorata faccia a vista con capitelli di tipo jonico collegati tra loro da un cornicione a doppia modanatura. Le specchiature tra le lesene sono con intonaco liscio.
Cappella del Beato Bonaventura
 La cappella del Beato Bonaventura si trova nel vicolo che porta il suo nome. Era in origine la casa natale del Beato, trasformata agli inizi del 1900, sulla facciata venne apposta la seguente lapide "nel 4 gennaio 1651/da/Lello Lavagna a Caterina Pica/ qui nacque San Bonaventura/ nel 26 ottobre 1711/ da padre conventuale/ morì in Ravello/ che a patrono celeste onorasi averlo/la cittadinanza potentina/questo sacello dell'oblio rivendicando/nel 1904 restaurò ed abbelì/a perpetua ricordanza".
Chiesa di San Francesco
 Sul lato destro del Teatro Stabile sorge il Palazzo del Governo il quale occupa parte dell'ex convento di San Francesco che comprendeva anche l'ala occupata dal Palazzo di Giustizia, proprio a fianco di questa parte del grande edificio c'è la Chiesa di San Francesco. Per questo monumento abbiamo la data di fondazione del convento 1265 e quella di fondazione della chiesa 1274. La prima data, a quarant'anni dalla morte del Santo testimonia quanto seguito avesse ottenuto San Francesco nella città. Nel 1279 un atto notarile registra le testimonianze di due testimoni oculari che dichiararono che nel costruire le fondazioni di un grande muro per la chiesa, nel 1266, una frana seppellì con terra e pietre gli operai che vi lavoravano.
Chiesa di San Michele ArcangeloChiesa di San Michele Arcangelo
 La fondazione della chiesa dovrebbe risalire a molto tempo prima del 1178 anche perchè la dedicazione a San Michele denuncia origini longobarde. Circa la devozione al santo, tra il 492 ed il 496 il papa Gelasio I affidò ad Erculenzio, vescovo potentino, l'incarico di dedicare al santo e a Marco, o Martino, una basilica da erigere nel fondo "sestiliano" di un certo Trigenzio o Frigenzio. Non abbiamo elementi per far coincidere questa antica basilica con l'attuale San Michele, comunque già dal V secolo esisteva a Potenza una chiesa dedicata al santo..
Chiesa della Santissima Trinità
 Sul lato destro di Piazza Duca della Duca della Verdura è visibile il prospetto laterale sinistro della Chiesa della Santissima Trinità. Per la storia di questo monumento possiamo riferirci ai verbali delle Sante Visite Pastorali di mons. Carrafa del 1566 e del 1571. Storici locali ricordano che venne riconsacrata dal vescovo Iacopo Squacquara nel 1429, perchè non si conosceva chi l'avesse consacrata la prima volta. In un documento d'archivio della chiesa della seconda metà del XVII secolo si testimonia che la celebrazione della Trinità è di istituzione antichissima, anteriore al 1061, e si celebrava prima che il papa ne estendesse la festa alla chiesa universale, nel 1328.